Ciclismo subacqueo
In Italia è stato stabilito il record mondiale per il ciclismo subacqueo.
Riuscì a guidare lungo il fondo della piscina per una distanza di 71 metri e 50 centimetri, trattenendo il respiro per 2 minuti e 25 secondi.
Fabio Falla, istruttore subacqueo di 28 anni della città di Cossato, ha stabilito il record del ciclismo subacqueo percorrendo una distanza di 71 m 50 cm sul fondo della vasca e solo qualche anno fa il suo connazionale Vittorio Innocente scese in bicicletta lungo un dolce pendio fino alla profondità di 65 metri.
Fabio Falla è riuscito a percorrere una distanza di 71 metri e 50 centimetri lungo il fondo della vasca, trattenendo il respiro per 2 minuti e 25 secondi.
Lo stesso Fabio indossava una speciale muta da sub con zavorra di piombo, e anche la sua bicicletta era dotata di zavorre.
La pedalata subacquea, avvenuta nel centro sportivo di Alba Marina, è stata osservata a bordo vasca da un notaio che ha documentato il primato, che ora entrerà nel Guinness dei primati.
Nel Guinness dei primati c'è anche il record di un altro italiano, Vittorio Innocente, che nel 2008 ha stabilito un record mondiale per il ciclismo subacqueo. Riuscì a scendere su due ruote lungo un dolce pendio fino a una profondità di 65 metri, migliorando così il suo precedente record di 60 metri.
L'algoritmo per stabilire un record per il Guinness dei primati era senza pretese. Per prima cosa Vittorio ha allestito una bicicletta appositamente preparata a una profondità di 28 metri, dopodiché ha iniziato la sua corsa trionfale lungo il pendio, lungo il fondovalle, fino a raggiungere la profondità desiderata. Il percorso verso il record è stato spinoso: il bike diver ha dovuto fare i conti con ostacoli sotto forma di limo, rami e sassi. Per dare una migliore stabilità, sul Nautilus sono stati installati 35 kg di zavorre di piombo e gli pneumatici sono stati riempiti con acqua invece che con aria. La bici era inoltre dotata di alette e spoiler speciali per una migliore maneggevolezza.
Ma il suo connazionale Homar Luci ha fatto a meno del supporto di ossigeno: ha preso fiato ed è stato in grado di entrare in uno stato di apnea, in cui il respiro si interrompe. Homar ha fatto il suo viaggio non sul fondo del mare aperto, ma in una vasca d'acqua, seduto su un simulatore speciale. Per superare 855 metri in questo stato ha pedalato per circa 4 minuti.